sabato 9 aprile 2011

Lo schiavo che può solo partecipare leccando e guardando alla goduria degli amanti

Francesca è bellissima, come sempre. Altera e sensuale con una sottoveste nera addosso, gli stivali col tacco dodici sopra al ginocchio, un minuscolo perizoma nero, tre fili soltanto che tagliano al centro le sue stupende natiche.

Padrona Francesca, stasera, indossa una mascherina. Il suo principe stallone gli è a fianco, a torso nudo, con i soli pantaloni della tuta addosso e i piedi nudi.

Anch’egli ha una mascherina nera sul viso. Le luci soffuse della stanza e i loro corpi affusolati emanano una strana, erotica atmosfera…

Lo schiavo entra in punta di piedi. La divina padrona non lo degna di uno sguardo, come se non esistesse. Francesca ha in mano un frustino e con questo indica allo schiavo di avvicinarsi:

“Mettiti in ginocchio qui davanti a noi…” ordina Francesca. Il suo tono non ammette repliche. Bisogna solo ubbidire.

Mentre lo schiavo esegue l’ordine, la divina padrona comincia a baciare il suo stallone. Sono entrambi in piedi davanti allo schiavo che assiste in silenzio alle loro effusioni.

“Baciami il culo, infilami la lingua dentro” ordina ora la padrona scostandosi il filo del perizoma tra le chiappe.

Lo schiavo comincia a leccare appassionatamente il buchino roseo della sua dolce padrona mentre lei continua a slinguare e accarezzare lo stallone.

Ora lo stallone è completamente nudo davanti alla padrona. Lei gli prende in mano il cazzo e lentamente con la mano lo eccita su e giù, con lentezza, estrema lentezza.

Poi, senza dire una parola padrona Francesca afferra per i capelli lo schiavo e lo avvicina al cazzo del suo stallone: “Lecca, da bravo, ingoialo tutto, fallo diventare duro duro per la tua padrona”.

Lo schiavo ubbidisce e mentre lecca con golosità il cazzo, la padrona e il suo stallone sempre in piedi continuano a baciarsi e ad accarezzarsi.

Quando Francesca capisce che il cazzo del suo stallone è ormai pronto alla monta, allontana lo schiavo dal suo cazzo e lo fa stendere sul letto.

Poi ordina ancora: “Adesso lecca la fighetta della tua padrona, falla diventare umida e calda”.

Lo schiavo lecca e beve con molto gusto. Dopo qualche minuto Francesca non ne può più. Ora ha voglia di cazzo. Allontana lo schiavo da sé e si mette a cavalcioni del suo stallone preferito che la attendeva con un cazzo durissimo e pieno di goccioline di sborra vogliosa.

Padrona Francesca cavalca il suo stallone prima veloce poi più lentamente e si rivolge con un sorriso allo schiavo dietro di lei:
“Ti piacerebbe scoparmi vero? E invece no… tu devi solo leccarci, devi solo aumentare con la tua lingua la nostra goduria…
Anzi, vieni subito qui e lecca ancora il cazzo che sta diventando troppo scivoloso…”

Francesca si stacca quel tanto che basta per far leccare di nuovo il cazzo fremente allo schiavo.

Poi gli ordina: “Adesso basta leccare il cazzo del principe. Ora rimettilo dentro la figa della padrona con le tue mani!”

E riprende a cavalcare prima con forza poi lenta, lentissima. Fa entrare e uscire il cazzo fino alla punta con estenuante lentezza in modo che lo schiavo soffra a vederla …

Poi ordina ancora:
“Cosa fai lì impalato?! Leccami il buco del culo e poi lecca anche le palle del padrone che deve godere bene bene…”

Francesca poi si rivolge allo stallone sotto di sé e gli chiede con voce sufficientemente alta in modo che lo schiavo possa sentire:

“Ti sta leccando bene amore mio? Ti fa godere? Dai schiavo, lecca e non smettere fino a quando non te lo dico io…”

I due amanti stanno ora godendo veramente bene. Francesca sussurra parole dolci al suo stallone, gli mette la lingua in bocca e ogni tanto si gira verso lo schiavo e con un sorriso di scherno gli dice:

“Bravo, lecca, lecca. Questo è tutto quello che puoi fare… tu soffri e noi godiamo”.

Oppure gli dice anche:
“Dai verme, lecca tutta la nostra sborra, bevi la tua padrona che ti concede di stare qui…”

Per Francesca è arrivato il momento di cambiare posizione. Adesso è lei che vuole essere cavalcata.

Ma prima vuole umiliare ancora di più lo schiavo e gli chiede di mettersi di nuovo in ginocchio ma questa volta a quattro zampe.

Poi la divina gli si siede sopra: “Ora cinque minuti di riposo e tu mi fai da divano…”

La padrona resta seduta sullo schiavo per qualche minuto, poi le torna la voglia di cazzo e chiede al verme di distendesri sul letto e si accomoda sopra la sua faccia alla pecorina..

Si fa leccare dallo schiavo per qualche minuto poi chiede allo stallone di prenderla così com’è alla pecorina mentre lo schiavo, da sotto, deve continuare a leccare alternativamente figa e coglioni…

Il gioco dura fino a quando lo decide la padrona. Quando la divina è stanca si rialza e dice:

“Adesso basta. Vai a casa schiavo. Io e il mio stallone vogliamo stare da soli”.

2 commenti:

  1. lei è estremamente bella e affascinante! e il suo blog è fantastico! L'adoro!

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  2. da quando ho letto questa storia in particolare non faccio altro che chiedermi se sia o meno vera, sembra che mi abbia letto nella testa e abbia capito come fare per umiliarmi a livelli che anche io non avrei meglio immaginato, L'idea di vederla a suo agio mentre si perde in effusioni con un suo uomo mentre allo stesso tempo e con indifferenza usa lo schiavo come un umile oggetto di piacere e servizio per lei mi lascia sconvolto.
    spero un giorno vorrà riservarmi tutto questo

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